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DISSERTAZIONI DI DOTTORATO
2015-2016

KANG Su Won

L’atteggiamento del salterio greco verso i popoli pagani.
Studio comparativo tra il TM e la LXX sul tema dell’universalismo

Mod.: R.D. Gianguerrino BARBIERO, S.D.B.

Il presente lavoro si propone di indagare il salterio greco non solo come traduzione letterale del testo ebraico, ma anche come sua interpretazione, e tenta, da questo punto di vista, di evidenziare l’apertura universalistica verso i popoli pagani in esso presente. A questo scopo, sono stati scelti quattordici testi (Sal 1; 2; 7; 9-10[9]; 18[17]; 22[21]; 33[32]; 45[44]; 72[71]; 87[86]; 89[88]; 110[109]; 144[143]) in cui si riscontrano, rispetto all’argomento della presente indagine, significative divergenze testuali tra il testo ebraico e quello greco.

Nel cap. I si offre un primo status questionis sullo studio della LXX e si definiscono le nozioni preliminari riguardanti il salterio greco e i presupposti metodologici della ricerca. Il metodo adottato viene illustrato a partire dai suoi principi fondamentali: l’utilizzo della terminologia e dei criteri detti “quantitativo” e “qualitativo” relativi alla tecnica di traduzione (formulati negli studi di E. Tov e della scuola finlandese), l’analisi comparata tra il TM e la LXX e l’adozione di un approccio sincronico.

Il cap. II è dedicato interamente al confronto tra il TM e la LXX dei salmi scelti. Le singole differenze testuali in riferimento ai popoli stranieri vengono considerate prima di tutto a partire dal livello grammaticale e linguistico (p.e., come plus o minus; diversa lettura del testo consonantico; diversa vocalizzazione o divisione dei versetti; cambiamento della funzione grammaticale o sintattica, ecc.). In seconda battuta, si è messo in luce come tali divergenze operino, nel loro complesso, a riformulare il salmo ebraico, accentuandone la prospettiva universalistica, soprattutto nel caso in cui i popoli pagani sono rappresentati in modo negativo: infatti, là dove nel TM le nazioni straniere appaiono come nemici di Israele – che oltraggiano, cospirano e intraprendono la guerra contro il messia ed il popolo eletto ma giungono, in conclusione, alla sconfitta o alla condanna a morte –, i salmi greci leggono spesso il testo ebraico in una prospettiva favorevole, più aperto, nei loro confronti.

Il cap. III cerca anzitutto di collocare il salterio della LXX nel suo contesto. A questo scopo, vengono messe in luce le tendenze universalistiche testimoniate nei libri sapienziali e nella tradizione giudaica del periodo post-biblico. Sono anche discussi alcuni passi dei salmi greci che possono sembrare meno universalistici rispetto ai corrispettivi ebraici (Sal 24[23]; 47[46]). A questa inquadratura, segue una panoramica sull’atteggiamento del salterio della LXX verso i popoli pagani, delineato a partire dagli aspetti emersi nello studio dei singoli testi (cap. II): modifiche che riguardano le fattezze violente/guerriere del re-messia che va in battaglia contro i popoli pagani; modifiche che toccano la descrizione della distruzione dei popoli; gioco semantico tra «tutti» e «non tutti» a seconda del contesto: positivo (sapienza e beatitudine) o negativo (ostilità e distruzione); invito rivolto ai pagani a vivere secondo sapienza; compito missionario di Israele verso i popoli stranieri.

È senz’altro vero che il salterio greco non ha solamente una tendenza universalistica, almeno secondo schemi quantitativi. Se si considera, però, che il traduttore greco era condizionato dal fatto di dover essere il più fedele possibile al testo originale – considerato sacro – sorge la necessità di adottare anche un criterio «qualitativo» nell’elaborazione dei dati. In questo libro di preghiera quotidiana il traduttore – in quanto autore e teologo – fa risuonare in modo più esteso e completo la voce che chiama tutti i popoli alla riconciliazione e li invita alla vita secondo sapienza, proclamando a tutto il mondo: «Accogliete l’istruzione, affinché non si adiri il Signore e vi perdiate dalla via giusta. Quando divamperà presto la sua ira, beati tutti quelli che hanno confidato in lui» (Sal 2,12LXX).