logo e scritta

Carlo Maria Card. Martini

Venerdì, 31 agosto 2012, dopo una lunga malattia, si è spento, all’età di 85 anni, il cardinale Carlo Maria Martini, ex-alunno, professore e Rettore del Pontificio Istituto Biblico.
In questa pagina vogliamo ricordare brevemente solo gli eventi che hanno legato la sua vita alla storia dell'Istituto.

Nato a Torino il 15 febbraio 1927, era entrato nella Compagnia di Gesù il 25 settembre 1944.

Dopo aver compiuto gli studi di teologia nel teologato dei gesuiti di Chieri (Torino), il 12 luglio del 1952 era stato ordinato sacerdote. Dal 1954 al 1956 era stato studente del Pontificio Istituto Biblico, conseguendo la Licenza in S. Scrittura (summa cum laude) il 20 giugno 1956. Poi aveva preparato e difeso la tesi di dottorato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana su Il problema storico della Risurrezione negli studi recenti, pubblicata nel 1959 (Analecta Gregoriana 104).

Dopo aver insegnato dal 1958 nel teologato di Chieri, fu inviato di nuovo al Pontificio Istituto Biblico nel 1962, dove intraprese l’anno di preparazione al dottorato in scienze bibliche e l’insegnamento della critica testuale nella Facoltà Biblica. Ottenne il dottorato in S. Scrittura (summa cum laude) con la tesi: Il carattere recensionale del testo lucano del codice B alla luce del Papiro Bodmer XIV, difesa il 12 maggio 1965 e pubblicata l’anno successivo nella collana «Analecta Biblica» (n. 26). Nel suo iter formativo c’era stato anche un periodo di studi speciali di critica testuale a Münster (Germania).

Prof. Martini (1963)Rimase al Pontificio Istituto Biblico come professore fino alla sua nomina ad Arcivescovo di Milano nel 1979. Nell’Istituto ricoprì anche l’incarico di Decano della Facoltà Biblica dal 1967 al 1969 e di Rettore dal 1969 al 1978.

Nominato da S.S. Giovanni Paolo II arcivescovo di Milano il 29 dicembre 1979, mantenne sempre un profondo legame con l’Istituto Biblico, portando tra l’altro a termine la direzione di due tesi di Dottorato (degli allora studenti Card. G. Betori e Mons. E. Manicardi).

Il 19 aprile 1989, in occasione dell’80° anniversario dell’Istituto, tenne un incontro-dialogo con studenti e professori sul tema «L’uso pastorale della Biblica».

Nel 1999 partecipò alle celebrazioni del 90° anniversario dell’Istituto, presiedendo una tavola rotonda (7 maggio 1999) sul tema «Relazione tra l’Antico e il Nuovo Testamento».

Il 3 aprile 2001, su iniziativa della Gregorian University Foundation, fu istituita nell’Istituto «The Cardinal Carlo Maria Martini Chair in New Testament Studies».

Particolarmente toccante fu l’incontro con gli studenti che egli ebbe la sera del 23 maggio 2002. Nonostante i suoi numerosi impegni, accettò volentieri l’invito degli studenti «per una conversazione e un dialogo a proposito della Sacra Scrittura e della sua importanza nella vita del credente». La cronaca di questo incontro è disponibile in questo sito web [Il Card. Martini incontra gli studenti PIB].

Nel 2002, lasciato l’incarico di Arcivescovo di Milano, si ritirò nella sede del Pontificio Istituto Biblico di Gerualemme dedicandosi nuovamente agli studi biblici.

Il Card. Martini ha avuto anche con la sede gerosolimitana dell’Istituto un particolare legame. Alla sua iniziativa si deve, all’inizio degli anni 1970, un’opera di completo rinnovamento della casa perché potesse accogliere gli studenti di Roma desiderosi di trascorrere un periodo di studio in Terra Santa. Ma soprattutto fu sua l’iniziativa di un programma di collaborazione tra il Pontificio Istituto Biblico di Roma e la Hebrew University di Gerusalemme. Questo programma di collaborazione, iniziato nel 1975 quando ancora non erano state stabilite normali relazioni diplomatiche tra Israele e la S. Sede, è proseguito ininterrottamente fino ad oggi e, in questi trentasette anni, ha permesso a più di cinquecento studenti (quindi futuri esegeti cattolici) di arricchire la loro formazione nell’ambito di una istituzione ebraica. Gli studenti che tra il 2002 e il 2008 hanno partecipato a questo programma ricordano come un dono particolare aver potuto avere il Card. Martini come confratello della comunità del Biblico di Gerusalemme.

P. Maurice Gilbert S.J., successore del Card. Martini come Rettore dell'Istituto, nella storia dell'Istituto scritta in occasione del centenario, traccia brevemente un bilancio del rettorato di P. Martini:

«Quando, nel 1969, aveva assunto l’incarico di rettore dell’Istituto Biblico all’età di 42 anni, il P. Martini aveva ereditato una situazione pacificata e già aperta a un profondo aggiornamento. Era la persona adatta a proseguire questo compito, con discernimento, creatività e, per dirla con le parole del Fratel Ritz Sándor, “artisticamente”. In nove anni, il rettore, forte del suo credito, operò il rinnovamento dell’istituzione, sia a Roma che a Gerusalemme... Non solo con i nuovi statuti, redatti in modo democratico, e con i lavori intrapresi per i rispettivi edifici, ma anche con l’arrivo di giovani professori gesuiti, con l’invito di un buon numero di altri maestri, soprattutto grazie alla Catholic Biblical Association of America, e con un nuovo programma accademico frutto della collaborazione tra il Biblico e l’Università Ebraica di Gerusalemme. Questo investimento e questa apertura su più fronti furono benefici per l’Istituto, nonostante la diminuzione del numero degli studenti.

Al servizio dell’Istituto, il rettore non trascurava, tuttavia, di investire molte sue energie intellettuali ad extra. Numerosi furono i suoi scritti pubblicati in questi anni. In primo luogo nel suo campo di specializzazione, la critica testuale, di cui era grande esperto; fu membro del comitato internazionale ed ecumenico che pubblicò The Greek New Testament, 21968, 31975, 41993, e presentò studi di alto livello in congressi internazionali. Inoltre, formato in un primo tempo per insegnare la teologia fondamentale, ebbe sempre un vivo interesse per la presenza della Scrittura nella vita della Chiesa; a lui si devono molti commenti al capitolo VI della costituzione “Dei Verbum” del concilio Vaticano II. Da gesuita, aveva a cuore il collegamento dei testi biblici con gli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola; egli gettava semi che promettevano un grande avvenire.

Il suo rettorato si svolse negli anni più maturi del generalato del P. Arrupe, di cui godeva la piena fiducia. Anche il papa Paolo VI lo apprezzava molto; lo ricevette più volte in udienze private per informarsi sull’Istituto Biblico, che non mancava di incoraggiare e di sostenere anche finanziariamente. Nel giugno 1972, invitato a Cracovia al congresso dei biblisti polacchi, fu ospite del cardinale Karol Woityła, che non lo avrebbe perso di vista!

L’apertura del rettore si manifestò anche nelle sue relazioni ecumeniche; fu lui a invitare, fin dal 1970, il professor J. Alberto Soggin a venire a insegnare all’Istituto Biblico ed ebbe, come il cardinale Bea, calorosi contatti con Oscar Cullmann e molte personalità dell’Ortodossia greca. In Israele riuscì, del resto abbastanza facilmente, a ottenere una collaborazione accademica con l’Università Ebraica e molti professori di questa istituzione si considerarono da allora suoi amici, in particolare i professori R.J. Zwi Werblowsky e Shemaryahu Talmon.

Questo grande rettore, di carattere calmo e profondamente umano, dava l’esempio e l’Istituto lo seguì».

(M. Gilbert, Il Pontificio Istituto Biblico. Cento anni di storia, Roma 2009, p. 250-251).