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DISSERTAZIONE DI DOTTORATO
[2000-01]

MALINA Artur

Non come gli scribi» (Mc 1,22). Studio del loro ruolo nel Vangelo di Marco


Mod.: : R.P. Klemens Stock, S.J.

La dissertazione intende determinare come le comparse degli scribi contribuiscano alla rivelazione della persona di Gesù e del significato della sua missione. Nonostante la loro presenza massiccia e regolare nel Vangelo di Marco nessuno studio finora si è occupato del loro ruolo specifico in questo vangelo.

La ricerca si articola in tre parti:

  • Nella prima parte vengono messe in confronto caratteristiche formali delle menzioni degli scribi nei vangeli sinottici: frequenza, distribuzione e rapporti con gli altri gruppi di avversari; queste caratteristiche formali poi vengono esaminate all'interno di Mc.
  • La seconda parte prende in esame tutte le pericopi marciane che menzionano gli scribi prestando l'attenzione al contesto di questi brani e alla loro collocazione nel Vangelo.
  • La terza parte precisa come le menzioni degli scribi si inseriscano nella struttura del Vangelo e quale sia il loro rapporto con le sue singole parti; essa determina come queste menzioni contribuiscano a presentare il carattere proprio e irripetibile della persona di Gesù, in relazione alle apparizioni di altri personaggi: discepoli, folla e gruppi di avversari.

Lo studio ha permesso di formulare alcune conclusioni.

La presenza degli scribi, dopo la loro menzione programmatica in 1,22, si estende a tutte le tappe della vita pubblica di Gesù: durante l'attività galilaica gli scribi lo attaccano direttamente; nel suo cammino verso Gerusalemme sono menzionati come soggetti di una certa influenza sui discepoli; nell'attività nel tempio appaiono in relazione alla folla; nella passione e morte agiscono insieme con gli altri avversari. In queste quattro relazioni principali degli scribi (con Gesù, con i discepoli, con la gente e con gli altri avversari) si manifestano alcuni importanti temi del Vangelo.

a) L'identità di Gesù e il significato della sua missione. Gli scribi contrastano Gesù per le sue rivendicazioni sull'autorità nell'ambito dei mali spirituali (peccati e demoni). Le reciproche accuse di bestemmia fanno riferire a Dio la potenza salvatrice, rivendicata da Gesù, riguardo al suo scopo (remissione dei peccati) e riguardo al co-agente (lo Spirito Santo). Il conflitto con gli scribi rivela la relazione unica di Gesù con Dio e le sue conseguenze per gli uomini. Questo contrasto mostra come il rifiuto di Gesù comporti l'opposizione totale a Dio stesso e come la perdita dei benefici portati da Gesù implichi la privazione definitiva di quelli offerti da Dio.

b) Il discepolato. L'attività degli scribi causa una serie di gravi difficoltà concernenti i compiti affidati ai Dodici: appartenere a lui, proclamare ed esercitare l’autorità di scacciare i demoni. Gesù si oppone a questo influsso negativo degli scribi presentandosi ai discepoli come modello da seguire e offrendo loro esempi positivi da imitare.

c) L'autorità dell'insegnamento. Le reazioni di stupore e l'accorrere della gente a lui, da un lato, aumentano il riconoscimento di Gesù come maestro e, dall'altro, oscurano il prestigio attribuibile agli scribi come maestri. L'autorità dell'insegnamento di Gesù però non si fonda sul sostegno da parte degli uomini, ma è basata sulla sua autorità personale.

d) L'autorità personale. La sua apparente sconfitta, come maestro in relazione ai discepoli e alla folla, fa rivolgere lo sguardo del lettore alla vera natura della sua autorità. Essa è fondata sull'unione perfetta con Dio e sulla identificazione della volontà di Gesù con la volontà di Dio.

Concludendo, possiamo definire il ruolo degli scribi in modo seguente: le apparizioni degli scribi diventano l'occasione per rivelare che l'autorità di Gesù deriva dalla sua relazione unica e irripetibile con Dio; il discepolo accoglie questa rivelazione nella sequela dietro Gesù e nella presa di distanza dall'esempio negativo degli scribi.