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ANALECTA BIBLICA - 173

Gianattilio BONIFACIO

Personaggi minori e discepoli in Marco 4–8.
La funzione degli episodi dei personaggi minori nell'interpretazione con la storia dei protagonisti.

2008, pp. 293.

Lo studio pone al centro io funzionamento e il ruolo narrativo dei personaggi “minori” in Marco nel loro rapporto con i protagonisti, soprattutto Gesù e i discepoli. La prima parte del lavoro inquadra i personaggi all’interno della trama episodica del vangelo, con la conseguente differenziazione della funzione narrativa da assegnare ai diversi racconti che la compongono.

La parte successiva si studia di verificare quanto premesso, analizzando la sequenza degli episodi con i personaggi minori che occupano la sezione che va dal capitolo quarto all’ottavo: l’indemoniato geraseno (5,1-20), Giairo e l’emorroissa (5,21-43), la sirofernicia e il sordomuto coni suoi compagni (7,24-37) ed infine il cieco di Betsaida (8,22-26). Parallelamente, valorizza il percorso di caratterizzazione del protagonista, Gesù, che si snoda sino alla confessione di 8,29: tappa decisiva, benché preliminare, nell’economia del vangelo e punto d’approdo del presente lavoro.

Questa duplice attenzione permette di evitare il rischio, corso frequentemente dalla critica esegetica, di compattare indebitamente i personaggi minori entro il confine di un personaggio-gruppo (character-group) che spiana le differenze funzionali e non tiene in debito conto il processo costruttivo del secondo vangelo. Da questa lettura emerge che l’intenzione di Marco on è di squalificare l’incomprensione dei discepoli a tutto vantaggio dell’esemplarità dei personaggi minori. Costoro, proprio a motivo della loro presenza una tantum nella trama, hanno piuttosto una funzione illustrativa ed epesegetica della posta in gioco nel progressivo snodarsi del racconto. Sono i discepoli le vere “controparti” del lettore che il narratore, grazie ad essi, guida nell’apprezzamento dei gesti e delle parole di Gesù per comprenderne l’identità e le conseguenze che questa, assunta dal discepolo, ha sulla sua stessa vita.

Il percorso non è agevole perché sono sempre in agguato delle interpretazioni affrettate e falsamente trionfalistiche del messianismo, che Gesù, con una strategia di reticenza e de-enfatizzazione, si studia di riformulare secondo la logica “inaudita” del suo vangelo.

Gianattilio Bonifacio, nato nel 1966, è presbitero della chiesa di Verona. Dopo un periodo di servizio pastorale, ha conseguito la Licenza in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma nel 2001 e, nel medesimo Istituto, nel 2007, ha difeso la sua dissertazione dottorale. Attualmente insegna esegesi del Nuovo Testamento presso lo Studio Teologico “San Zeno” e l’Istituto di Scienze Religiose “San Pietro Martire”, entrambi di Verona.