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ANALECTA BIBLICA - 199

MANUNZA Carlo

L’Apocalisse come “actio liturgica” cristiana. Studio esegetico-teologico di Ap 1,9-16;3,14-22;13,9-10;19,1-8.

2012, pp. 602.

Il nesso fra la liturgia e l’ultimo libro della Bibbia è un dato ormai diffusamente accolto nellambiente degli studi neotestamentari. La presente ricerca muove dall’assunto che l’Apocalisse, chiedendo di essere letta ad alta voce in pubblico (cfr Ap 1,3), trovi la sua fruizione originaria in un’assemblea liturgica cristiana. Un’introduzione raccoglie i diversi e consistenti segni che, considerati alla luce dell'ambiente storico, rivelano questo dato di partenza. L’esegesi di quattro passi, commentati nei loro contesti, mostra la fecondità anche euristica che emerge dallattenzione alla vocazione originaria dell’opera.Lo studio dell’Apocalisse nel suo ascolto in liturgia cristiana, quando quest’ultima venga compresa con le coordinate che essa pare avere alla sua nascita e comunque in buona parte dell’era patristica, permette di cogliere nel testo una logica interna e un potere trasformante di immeditezza e concretezza particolari. Il libro che chiude la Bibbia, così denso di riferimenti sia agli altri libri della Scrittura sia all'esistenza della comunità che lo ascolti, mira a incarnare nella vita, fin dal suo semplice ascolto, la rivelazione di Gesù Cristo che consegna. Apre così un modo con il quale accostare ed ascoltare anche tutti i libri che nel Canone lo precedono. Non appare allora casuale che tanta iconografia degli edifici ecclesiastici dei primi secoli abbia attinto al suo ricco immaginario. Anche oggi, in un mondo dell’immagine come quello in cui viviamo, questo libro può ancora nutrire la visione di Dio del popolo che Dio stesso ha redento.

Carlo Manunza è nato a Cagliari nel 1963. In questa città è entrato nella Comunità di Vita Cristiana (una volta Congregazione Mariana), nella quale ha coltivato l’interesse per la spiritualità ignaziana e per il servizio alla preghiera dei disabili, ed ha conseguito la laurea in Economia e Commercio. Dopo qualche anno di attività lavorativa è entrato nel noviziato della Provincia d’Italia della Compagnia di Gesù, nella quale è stato ordinato presbitero, al termine del prescritto cursus studiorum percorso fra Padova e Napoli. Ha poi proseguito gli studi fino al Dottorato presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, insieme al servizio di docenza nella Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna e di gestione della casa di esercizi spirituali ignaziani “Pozzo di Sichar”. Attualmente insegna Sacra Scrittura a Napoli, presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione S. Luigi.