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ANALECTA BIBLICA [dissertationes] - 232

PAGANI Isacco

“Si compia la Scrittura”.
I rimandi al compimento della Scrittura pronunciati da Gesù in Gv 1317

2021, pp. 316.


La ricerca presenta uno studio esegetico di Rm 10,1-13, mostrando di questa pericope la complessità dello sviluppo argomentativo. Tale sviluppo emerge da un’analisi retorica, che considera i quadri concettuali fondamentali della retorica classica, ma anche lo stile del testo e l’uso della Scrittura. L’analisi retorica, così impostata, evidenzia l’intreccio delle linee di pensiero – autorità della Scrittura e compimento – che emergono dall’impiego di modelli argomentativi con cui si articola la riflessione di Paolo. In particolare, visto il riferimento a numerosi passi scritturistici, l’indagine si sofferma sui modelli di interpretazione e sulla loro funzione nel flusso argomentativo. Quest’ultimo aspetto dimostra che l’analisi dei testi della Scrittura è parte integrante dell’analisi retorica e che lo studio esegetico necessita soprattutto della valutazione dei testi, prima ancora che dei diversi contesti, letterari e socio-culturali, nei quali essi sorgono. La ricerca è comunque introdotta dalla considerazione del contesto teologico – elezione e gratuità dell’operato di Dio nella storia – che caratterizza i cc. 9–11, e culmina in una cristologia, che emerge dall’analisi retorica complessiva. Paolo mostra che Cristo è il compimento della Legge in quanto unico mediatore che realizza la salvezza universale.

All’interno del Quarto Vangelo, Gesù pronuncia direttamente il compimento della Scrittura soltanto nei cosiddetti discorsi di addio (Gv 13–17). Una scelta intenzionale? E a quale scopo? 

Studiando i tre passi contenenti tali espressioni (Gv 13,12b-20; 15,18–16,4a; 17,9-19), la dissertazione mostra anzitutto che il rimando alla Scrittura non si limita alle citazioni più o meno identificabili di altri passi biblici, ma dà forma al modo stesso di parlare di Gesù. Viene dunque illustrato come il compimento avvenga mediante l’interazione della parola di Gesù con quella della Scrittura. L’una e l’altra insieme abilitano l’intelligenza credente dell’uditore, senza pretendere di istruirlo e convincerlo nell’immediato.

Nel concreto, l’analisi dei testi si avvale di studi semantici, retorici, narrativi, inter- e intra-testuali. Attraverso di essi, la ricerca si muove in due direzioni: per un verso, studia i singoli contesti dei pronunciamenti di Gesù sul compimento della Scrittura; per altro verso, essa verifica la presenza di una possibile consapevole correlazione tra questi passi.

Il ricorso al modello interpretativo della relecture si rivela assai utile a tal proposito, confermandosi nella sua attendibilità: con il passare del tempo, la comunità giovannea ha attraversato circostanze storiche differenti affrontando situazioni nuove, nelle quali ha dovuto ricomprendere e attualizzare quanto aveva precedentemente ricevuto.

Isacco Pagani, nato nel 1981 è presbitero dell’Arcidiocesi di Milano dal 2006. Presso il Pontificio Istituto Biblico in Roma, ha conseguito la Licenza (2013) e ha discusso la tesi dottorale in Scienze Bibliche (2021). Insegna Sacra Scrittura presso il Seminario Arcivescovile di Milano, la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e l’istituto di Scienze Religiose di Milano.